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10 dicembre | Il futuro dell’ambiente è il futuro dell’umanità

Giornata mondiale dei diritti umani

 

venerdì 10 dicembre

 

 

 

IL FUTURO DELL’UMANITÀ È
IL FUTURO DELL’AMBIENTE

 

Car* docente, 

 

Il 10 dicembre sarà la Giornata mondiale per i diritti umani e vogliamo celebrarla insieme parlando di ambiente con un film, un’intervista e un talk. Perché il futuro dell’umanità è il futuro dell’ambiente!

 

L’evento, organizzato insieme a Film Festival Diritti Umani Lugano, è aperto a tutti e si terrà sulla nostra piattaforma sviluppata con OpenDDB,  festivaldirittiumani.stream

 

Il film, Youth Unstoppable di Slater Jewell-Kemker (Canada, USA, Nepal, Messico – 2018), sarà disponibile per 48 ore a partire dalle 9.00 del 10 dicembre quindi puoi guardarlo in classe con i tuoi studenti e studentesse venerdì mattina oppure assegnarlo come compito a casa da guardare venerdì 10 o sabato 11!
Nel film, la giovane attivista per il clima e regista canadese racconta l’ascesa del Global Youth Climate Movement. Girato in 12 anni, a partire da quando la regista era appena quindicenne, il film segue la nascita dei primi movimenti giovanili ambientalisti e la loro evoluzione, in relazione ai cambiamenti climatici avvenuti negli stessi anni.

 

Sempre dalle ore 9.00 di venerdì ci sarà anche l’intervista (che rimarrà disponibile sempre) con la regista e attivista Slater Jewell-Kemker.

 

Alle 18.00, invece, faremo un approfondimento in diretta sugli esiti per i diritti umani della COP26 di Glasgow con ospiti:

Marirosa Iannelli, delegata dell’Italian Climate Network alla COP26

Alberto Giuffré, giornalista Sky tg24
Paola Nurnberg, RSI

Se vuoi guardarlo in classe con gli alunni non ti preoccupare: il talk rimarrà disponibile on demand sulla piattaforma!

 

 

Ricapitoliamo:

Dove / festivaldirittiumani.stream

Costo / L’evento è libero e gratuito! Ma, se puoi e vuoi, puoi darci una mano a sostenere le spese con una donazione.

Quando / film Youth Unstoppable dalle 9.00 del 10 dicembre per 48 ore / intervista dalle 9.00 del 10 dicembre per sempre / talk in diretta dalle 18 del 10 dicembre disponibile per sempre

 

Seguici con le tue classi!

 

 

 

 

 

Incontro di approfondimento Salute e Ambiente

 

Il 25 novembre sono iniziati gli incontri di “A Scuola di Diritti Umani”, percorso didattico quest’anno dedicato alla salute, come avvicinamento al Festival dei Diritti Umani che dal 2017 ad oggi ha coinvolto più di 18mila studenti in tutta Italia.

 

“A Scuola di Diritti Umani è un modo per parlare di diritti umani ai ragazzi e per fare educazione civica appassionandoli, partendo dall’attualità e dal loro vissuto, usando linguaggi e media che più sono loro congeniali”, spiega Danilo De Biasio, direttore del Festival dei Diritti Umani.

 

A studenti e studentesse che da mesi soffrono più di altri l’impatto della pandemia sulla loro vita quotidiana, il Festival dei Diritti Umani ha deciso di proporre una serie di riflessioni puntuali sulla salute come diritto fondamentale interconnesso con i vari ambiti della vita: dal lavoro all’ambiente, dalla sessualità al benessere digitale, dalla povertà alla salute mentale… 

 

Il prossimo incontro prima della pausa invernale si terrà giovedì 16 dicembre 2021, ore 10-12, e sarà sul tema di Salute e Ambiente. Vivere in un ambiente salubre è un aspetto fondamentale del benessere di ogni persona. Quanto incidono i cambiamenti climatici sulla nostra salute? Con Rosy Battaglia, giornalista d’inchiesta.

 

Scopri gli incontri su salute e diritti umani

 

 

 

Cinque nuovi episodi del podcast per le scuole!

 

Inaugurato lo scorso anno con 10 biografie di grandi attiviste e attivisti che hanno fatto la storia dei diritti umani, il podcast “A Scuola di Diritti Umani” si arricchisce di 5 nuovi episodi, con un plus: “Sono stati proprio i ragazzi e le ragazze a guidarci nella scelta dei temi dei nuovi episodi: oltre alla scoperta dei diritti umani l’anno scorso avevamo organizzato un laboratorio sui podcast . Abbiamo chiesto di esprimersi liberamente e lo hanno fatto. Hanno parlato di sessualità, diritti dell’infanzia, arte e diritti umani, della discriminazione delle donne nel mondo del lavoro e perfino dei tribunali internazionali!”, racconta il direttore Danilo De Biasio. “Li abbiamo ascoltati. E abbiamo deciso di portare il loro punto di vista ai loro coetanei che partecipano quest’anno al progetto.”

 

Nei nuovi podcast quindi le voci dei giovani (delle scuole Liceo Gaetana Agnesi di Milano, IIS Gerolamo Cardano di Milano, ITSOS Albe Steiner di Milano, Liceo Giordano Bruno di Roma, liceo Carlo Porta di Monza, Istituto Domenico Modugno di Conversano (BA) e Liceo Guglielmo Marconi di Milano) si affiancheranno a quelle di esperti ed esperte: Marcello Flores (storico), Cesare Moreno (presidente dei Maestri di Strada), Viviana Mazza (giornalista), Armando Toscano (psicologo), Luca Paladini (portavoce dei Sentinelli), Agnese Canevari (Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali), Laura Linda Sabbadini (direttrice dell’Istat), Debora Migliucci (storica – Archivio della Cgil), Badiucao (disegnatore), Zehra Dogan (pittrice), Gianmarco Saurino (attore), Chantal Meloni (docente di diritto penale internazionale), Lucia Greco (studiosa di diritti umani), Edoardo “Mono” Carrasco (muralista).

 

La serie podcast “A Scuola di Diritti Umani” è scritta da Danilo De Biasio e Elisa Gianni, con la consulenza scientifica di Marcello Flores, la regia di Elisabetta Ranieri e le letture di Elisabetta Vergani e Carlo Ottolini.

 

Scopri i podcast e i progetti per le scuole

 

 

 

La distruzione dell’ecosistema, la più grande violazione dei diritti umani

 

di Danilo De Biasio

 

“Le parole sono importanti!”. Non solo nei film di Nanni Moretti. Anche nei trattati internazionali. Perché la scelta di una parola può creare effetti a catena dirompenti.

Quando all’ultimo minuto della conferenza Cop26 il rappresentante indiano ha proposto di modificare il testo finale togliendo “phase out” sostituendolo con “phase down” ha cambiato l’intero senso del documento conclusivo. Non più eliminare l’uso del carbone ma ridurlo. Una differenza non solo lessicale, ma pratica. Prolungare l’uso di quel combustibile significa continuare a produrre ma anche continuare a inquinare…

Contenti alcuni governi – le “fabbriche-mondo” India e Cina – ma tutto sommato non dispiaciuto il resto del mondo, anche noi che compriamo quei prodotti. Altrimenti l’emendamento “phase out/phase down”non sarebbe passato.

 

Continua a leggere l’editoriale

 

 

 

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